
Imparare, creare, mangiare!
Descrizione:
Cucinare è una parola breve ma ricca di significati se si pensano alle azioni che portano a compiere tale attività:
- Fare la spesa (sapendo cosa serve, in che quantità, quanto spendere, dove andare, etc)
- Suddivisione degli alimenti (sistemazione della dispensa, scelta della destinazione, refrigerazione, conservazione in genere, etc)
- Scelta degli abbinamenti (conoscenza delle ricette, degli alimenti da abbinare delle quantità da utilizzare, dei sistemi di misura, degli utensili da cucina, etc)
- Cottura dei cibi (scelta dei contenitori, delle pentole, dei tempi di cottura, dell’osservazione, della regolazione della temperatura, gestione degli imprevisti, etc)
- Presentazione delle pietanze (disposizione dei cibi nei piatti, decorazione, ripartizione, accostamenti, etc)
Il laboratorio culinario mira a far acquisire a ciascun partecipante una serie di autonomie sul piano funzionale in un contesto stimolante e gratificante, attraverso la socializzazione e la collaborazione, il saper stare insieme in un’ottica di rispetto reciproco indipendentemente dalle proprie caratteristiche distintive, il condividere spazi, tempi e materiali.
I destinatari del laboratorio, mettendosi in gioco e operando in modo concreto su ingredienti e tecniche per poterli manipolare, possono così conoscere oggetti a loro precedentemente sconosciuti, arricchire il proprio vocabolario con termini tecnici, apprendere ciò che consente di trasformare il cibo da cotto a crudo e, implicitamente, interiorizzare quei concetti di tipo logico-matematico utili al raggiungimento di abilità funzionali (quantità, misura, peso, tempo, consequenzialità delle operazioni, ricostruzione grafica delle procedure, etc).
Oltre agli aspetti prettamente funzionali non vanno sottovalutati quelli legati all’autostima, in quanto l’idea stessa di creare qualcosa di precedentemente inesistente porta con sé una notevole valenza esistenziale, specie per chi non si reputa in grado di poter fare tutto ciò: una ricetta può essere realizzata e poi degustata, inglobata dunque in sé stessi, un aspetto simbolicamente tutt’altro che trascurabile in quanto reale e immediata manifestazione della propria capacità, contribuendo inoltre allo sviluppo e/o rafforzamento di un valido senso di autocritica.
Importante inoltre l’accettazione di sensazioni tattili a volte difficili da poter vivere e quindi da gestire. L’uso di sostanze diverse farà si, che vi sarà il far conoscere alle mani, attraverso il ricevere, quello che semplificherà poi il dare nell’utilizzo delle stesse.
Destinatari:
Persone che necessitano di produrre e sviluppare le proprie risorse creative, in un’applicazione pratica e quotidiana, per migliorare la conoscenza di sé e delle proprie abilità, esplicite o sopite.